Nel corredo genetico ipnotico degli umano-robot c'è un emozione che scaturisce a fiumi di lacrime non appena arrivano novità fatte in 3D che catturano l'energia dell'osservatore facendogli credere di avere il controllo su certe cose.
In questo controllo il programma ipnotico genera sentimenti ed emozioni che sono energie che attraggono quelle anime che devono ancora maturare certe esperienze.
Al che preferisco non rispondere nemmeno per non innescare discussioni che finirebbero solo con un gran mal di testa da parte mia.
Ricordo vagamente di esserci passato anch'io quando ero bambino in un età compresa tra i 3 e 12 anni. Energie che poi con il tempo sono andate svanendo per lasciare spazio a questioni di altro tipo.
Dopo i 30 anni iniziavo a sentirmi sempre più ristretto nei soliti meccanismi "umano-robot", in cui si percepisce l'amore in quello che ha a che fare direttamente con il proprio ego messo in serie a tanti altri.
Ogni umano robot fa sempre le stesse identiche azioni e poi si confronta con un proprio simile in un chiacchiericcio senza fine, che ha sempre l'obiettivo di risolvere nuove problematiche per poi ricominciare a generare nuove fardelli in formato 3D, che a loro volta daranno effetti problematici collaterali, su cui trascorrere molto tempo a "chiacchiereggiare".
Per l'umano robot l'amore per la vita è : "creare situazioni su situazioni da poter controllare, per poi discutere su quello che eventualmente sfugge a questo controllo".
Pur ripetendo sempre le stesse azioni, trovano un particolare piacere sentendosi importanti e necessari al centro della scena su quello che controllano, e se ciò che viene controllato è in formato umano-robot, tutti intorno cominceranno a ripetere che è necessario avere questo controllo su di sé per questioni di amore e sicurezza..
Ad ogni modo fa sempre uno strano effetto vedere agire l'ipnosi in persone molto avanti con gli anni, cosa che indica chiaramente che l'età spirituale poco ha a che vedere con quella bi