Esistono almeno 4 tipi di realtà .
Una è invenzione di esseri corrotti dall'avidità , e si espande cercando di ingurgitare tutto ciò che trova attraverso un sistema gerarchico del mondo che stiamo osservando e che cerca con la forza di stabilire un ordine per tutti.
La seconda realtà è più antica , è la realtà del principio, dove ogni cosa nasce spontaneamente perché si tratta di un potenziale dello spirito.
Questa realtà appare caotica perché è un insieme di cose non ancora ordinate, ma disponibili all'osservatore che prende coscienza di sé.
La terza realtà proviene da esseri che si sono evoluti attraverso la condivisione, che ha un ordine in cui ogni essere è pari al suo prossimo.
Questa realtà nasce dalla prima; dall'oscurità della manipolazione si acquisisce consapevolezza e compassione stabilendo ordini sempre più rispettosi per la vita che scorre ovunque.
Infine la quarta realtà che è l'emanazione di una coscienza che si evolve attraverso le proprie opere.
C'è un posto sicuro in ognuno di noi, che non può essere intaccato dalla prima e la terza realtà senza il consenso dell'interessato.
A volte capita che delle anime si trovino talmente bene nella propria realtà interiore da ignorare per molto tempo le realtà che sono frutto di una certa evoluzione e questo significa in qualche modo rimanere involuti, perché si alzano dei muri verso conoscenze esterne.
Quello che accade è che la prima realtà cerca di conquistare le menti per creare avamposti in ogni coscienza e da lì espandere il proprio impero attraverso le realtà interiori corrotte.
Questo processo apparentemente sembra terribile ma insegna molte cose, che servono per accedere alla terza realtà .
Attualmente in molte coscienze c'è un chiaro processo di transizione tra la prima realtà e la terza che permetterà alla realtà interiore di risplendere in una piena armonia fatta di amorevole condivisione.
Altri invece dovranno scegliere se convivere interiormente con la prima realtà o se tornare per continuare a maturarla nella terza.
E di solito quello che accade in tal caso è che si torna perché la convivenza con la realtà interiore è troppo immatura per essere vissuta serenamente.